IL TRUFFATORE DI TINDER, STORIA DI UN UOMO CHE VINCE E SEDUCE

Cosa mi è rimasto impresso di “The Tinder Swindler” (“Il truffatore di Tinder”), il documentario uscito su Netflix a febbraio?

  • Che la ricerca dell’amore è un ‘nonostante tutto’, che prescinde dalle vicissitudini policrome che ci hanno vist* protagonist* nel passato,
  • che la fiducia nelle possibilità e potenzialità del dating online supera il modo in cui malandrinamente quelle stesse potenzialità possono essere usate per gabbare il prossimo,
  • che il mezzo è neutro e tutto dipende dall’uso che se ne fa.

Dopo avere raccontato per quasi due ore, con le lacrime agli occhi, con un mezzo sorriso, con lo sguardo sgomento, di essere stata derubata con l’inganno di qualche centinaia di migliaia di dollari da un uomo, conosciuto su Tinder, che credeva essere il fidanzato con cui costruire una vita insieme, a Cecilie Fjellhøy viene posta questa domanda:

Hai più usato Tinder?

La risposta è semplice, diretta, candida.

Sì, certo, centinaia di volte. Me lo chiedono tutti, ma Tinder non c’entra nulla, l’ho usato subito.

Cerchi ancora l’amore?

Certo, già, sempre.

Fosse capitata la stessa cosa a un italian* ci sarebbero state più probabilità che qualche maledizione a Sean Rad (co-fondatore di Tinder) e a una vasta parte del suo albero genealogico sarebbe scivolata, non tanto di nascosto, tra quelle righe. Questione di mentalità, di cultura, non credo di dire nulla di (troppo) pregiudiziale.

La tecnologia, e nello specifico l’avvento e la diffusione delle dating app, ha profondamente cambiato le nostre vite e il modo in cui ci relazioniamo l’un* l’altr*. Ma le dating app di per sé sono buone o cattive, sono responsabili di potenziali truffe messe in atto all’interno delle piattaforme? Molto, forse non tutto (non entro oggi nei nefasti meccanismi algoritmici), del loro impatto dipende dai nostri valori e dalle nostre intenzioni.

Ma andiamo con ordine.

“The Tinder swindler”, cosa racconta il documentario

Foto nel lusso, mentre pilota aerei, baciato dal Sole vacanziero.

Le foto su Tinder di Simon Leviev sono inequivocabili. In qualunque modo, posa, situazione si metta dicono, anzi ostentano, una cosa sola: sono un vincente. Che è una parola che non amo per nulla, ma che sintetizza bene il concetto. Sono una persona che vince, che è riuscita ad avere successo nella vita, nel senso più convenzionale e becero con cui si può usare questa espressione. Ho successo nella vita perché sono ricco o sono riuscito a diventare ricco (negli effetti non cambia così tanto), perché di conseguenza vivo negli agi, perché di conseguenza le persone mi ammirano e mi vogliono, perché di conseguenza ho potere e sono felice.

Su Tinder Leviev conosce donne: le seleziona, belle, bellissime, appariscenti, giovani, di ceto medio. Si presenta con un falso nome e una falsa identità: è il figlio del magnate dei diamanti Lev Leviev della LLD Diamonds. Intesse relazioni più o meno virtuali, o meglio relazioni in cui, vista la distanza, la virtualità ha una grande parte, intercalata da sparuti momenti di vicinanza in cui le vittime annusano da vicino lo stile di vita chimerico del nostro Lupin. Le seduce con transfer in Rolls Royce e in jet privati, cene al Four Seasons, vacanze di lusso.

Le seduce perché è un ‘vincente’, perché si presenta bene, perché è sicuro di sé, perché è furbo, perché si sa relazionare con le persone, perché sa fare credere loro ciò che vuole, perché le sa manipolare. Insomma, è un bravo imprenditore di sé stesso e, come tale, dimostra di avere alcune caratteristiche che nella nostra società sono gradite e rinforzate. Gentilezza, cultura, sensibilità, delicatezza, capacità di ascolto, empatia? Ehm, passiamo oltre…

Leviev prepara il terreno, crea una base di fiducia per poi sferrare l’attacco. Introduce un elemento di minaccia alla propria sicurezza, di pericolo e persecuzione ad opera di alcuni cartelli dei diamanti sudafricani, contro cui si è messo: naturalmente la sua pecca è la troppa onestà. Condivide link a fantomatici articoli, foto di lui e dei suoi uomini feriti in attacchi fisici e personali. Per questioni di sicurezza accampa la scusa di non poter accedere momentaneamente al proprio patrimonio, chiede un prestito o l’accesso alla carta di credito delle proprie vittime. Che non hanno motivo di credere che quei 20.000, 30.000 dollari non possano essere che un prestito minimale che a breve sarà restituito. D’altro canto la sicurezza di un amico o di un fidanzato vale più dei soldi messi da parte per acquistare un appartamento o per garantirsi una sicurezza economica. Leviev spilla soldi all’una per comprare vacanze all’altra, intasca somme da una parte per pagare cene luculliane a base di caviale alla nuova fiamma.

Per farla breve alla fine l’inganno viene scoperto e nell’ultima parte del racconto le vittime cercano di vendicarsi dei torti subiti, arrivando a fare arrestare Leviev.

Chi è Simon Leviev?

truffatore di tinder
(da “The Tinder Swindler”, 2022)

 

Un trentunenne nato a est di Tel Aviv, senza alcun legame con la famiglia magnate dei diamanti. Nel 2011 è fuggito da Israele dopo aver commesso alcune frodi. Non pago, arrivato in Finlandia, ha continuato a truffare secondo uno schema che viene definito orizzontale, per cui, come descritto sopra, i soldi di una vittima vengono utilizzati per nutrire l’inganno rivolto a un’altra.

Nel 2019 è stato arrestato in Grecia, proprio grazie alla soffiata di una tra le vittime raccontata dal documentario, ed è poi stato estradato in Israele. Ha scontato solo 5 dei 15 mesi previsti dalla condanna. Rilasciato per buona condotta, ora a Tel Aviv vive da libero cittadino e pare che la scelta più ardua che debba compiere sia tra una Ferrari e una Bentley. Nega ogni truffa, partecipa volontariamente al documentario di Netflix, dichiarando su Instagram, poco prima di chiudere il profilo: «Se fossi davvero colpevole lo avrei fatto?».

Nel frattempo le sue vittime stanno ancora pagando per i propri debiti. Pare che Leviev abbia truffato donne in tutto il mondo per circa 10 milioni di dollari.

Sulla vicenda Tinder ha dichiarato:

Abbiamo bandito Simon Leviev e tutti i suoi pseudonimi conosciuti non appena la storia delle sue azioni è diventata pubblica nel 2019. In vista dell’uscita del documentario, abbiamo condotto ulteriori indagini interne e possiamo confermare che Simon Leviev non è attivo su Tinder con nessuno dei suoi noti pseudonimi.

Chi sono le vittime del truffatore di Tinder?

Nel documentario appaiono tre donne: Cecilie Fjellhøy, Pernilla Sjohol, Ayleen Koeleman. Mi soffermo sulle prime due.

Cecilie Fjellhøy ha 29 anni, è norvegese, vive a Londra, per lavoro fa la IT Consultant. In 7 anni su Tinder ha collezionato 1.024 match.

il truffatore di tinder
Foto dal profilo Instagram di Cecilie Fjellhøy

 

Si presenta così:

Sono esperta di Tinder. […] Cerco il vero amore. Chi vede il mio profilo capisce che non sono una da una botta e via.

Cecilie intreccia con Simon quella che all’apparenza è una storia d’amore, finalizzata alla costruzione di una famiglia tradizionale. La prima richiesta di denaro le arriva dopo un mese di conoscenza: Simon usa quel mese per farla innamorare, per fare sfoggio del proprio patrimonio e per spaventarla con le storie sui propri nemici.

Pernilla Sjohol, la seconda vittima, svedese.

il truffatore di tinder
Foto dal profilo Instagram di Pernilla Sjohol

 

Pernilla si presenta come una donna indipendente.

Non mi serve un uomo per vivere, mi piacerebbe un uomo con cui condividere la vita.

Mentre con Cecilie Fjellhøy la relazione si configura fin da subito come sentimentale, tanto che i due si dichiarano fidanzati e a un certo punto scatta la promessa di andare a vivere insieme, con Pernilla Sjohol la situazione si presenta in modo diverso.

Stavo bene con lui, ma non provavo alcun sentimento, preferivo rimanere amici.

Ci sono persone che chiamo carica-batterie e persone scarica-batterie: lui era il mio carica-batterie.

Bionde, belle, appariscenti, attratte dallo stile di vita e dal ‘fascino’ di Leviev… sono donne sprovvedute, ingenue, imbambolate, gold digger? L’impressione è che siano persone in gamba, due professioniste, due persone diverse, che con intenzioni forse diverse si avvicinano a Leviev.

Cos’hanno in comune? La mia opinione è che per alcune donne la ricerca dell’amore o dell’amicizia passa anche, ed è questione culturale, tengo a sottolinearlo, attraverso l’attrazione per qualità come la sicurezza, il potere, la furbizia, un po’ di arroganza e faccia tosta, la capacità di sapersi fare avanti nella vita, negli affari, di riuscire in modo anche ostentato e manifesto. E quale manifestazione migliore di uno sfoggio di lusso e denaro? E Leviev riesce, non importa quasi dove, come e perché. Riesce a gabbare le donne che attrae. Riesce, e riesce bene, benissimo in quello che fa, è un campione della truffa, anche se non il principe dei diamanti.

Interessante l’analisi fatta nell’articolo di Wired “Il truffatore di Tinder racconta molto più di quel che sembra”, che dice qualcosa di più e di diverso:

[…] sono le storie delle vittime il centro del racconto e quello che ci dicono sulle persone, sul bisogno che hanno e sulla fiducia incrollabile del popolo nordeuropeo (le vittime raccontate sono tutte scandinave) nei confronti del capitalismo. Fiducia nel fatto che la ricchezza sia un valore morale ed etico, che quindi una persona ricca sia stimabile e degna di fiducia perché per fare soldi sono necessarie virtù positive

Le tre vittime raccontate in “The Tinder Swindler” si sono riunite per aprire una raccolta fondi sulla pagina GoFundMe e cercare di recuperare il maltolto.

La conoscenza del truffatore tramite dating app

truffatore di tinder
(da “The Tinder swindler”, 2022)

 

Il documentario, senza che questo voglia esserne il focus, presenta alcuni meccanismi tipici delle conoscenze via dating app.

Limiti e potenzialità del mezzo

Così la voce di Cecilie Fjellhøy apre il documentario:

Penso che a chiunque piacerebbe incontrare l’anima gemella in un bar o al supermercato, ma oggi ormai le persone si conoscono sulle app di incontri. Su Tinder si trova praticamente di tutto. Ci sono persone che cercano relazioni serie, il matrimonio, altri solo leggerezza, è così. Si trova gente da tutto il mondo. Tutti cercano il diamante allo stato grezzo.

Da una parte il desiderio di conoscere qualcun* di interessante attraverso altre occasioni di vita sociale e canali. Dall’altra la consapevolezza di come non sia facile e delle possibilità che una dating app può offrire.

La ricerca dell’amore sulle dating app come campo minato

Non è facile trovare quello che si cerca, è un continuo swippare.

E lo sappiamo bene, moooolto bene.

L’ansia legata a un primo appuntamento

Il primo incontro è sempre un po’ al buio, anche quando c’è stato modo di vedere alcune foto.

Era esattamente come in foto, aveva molto fascino

Così Cecilie descrive Simon dopo il primo incontro in hotel.

La verifica dell’identità dell’altra persona online…

Se ho un appuntamento con qualcuno lo cerco su Google.

… appoggiandosi anche a profili social

Sul profilo Tinder Simon ha inserito il link al proprio account Instagram. Cecilie confessa di averlo verificato, trovando tante foto e follower, testimonianza di incontri d’affari, feste e vacanze.

Una vita molto diversa dalla mia

Nel caso di Leviev l’identità truffaldina era così ben congegnata da non destare sospetti neppure su Instagram.

Il procedere della conoscenza, dove l’online ha sempre una sua parte

Le conversazioni procedono tra messaggini su whatsapp e chiamate su facetime. Gli incontri sono sparuti, vista anche la distanza geografica.

Sì, le truffe online esistono e fanno paura

truffatore tinder
(da “The Tinder swindler”, 2022)

 

“Il truffatore di Tinder” non racconta un episodio isolato, ma una tra le tante storie che accadono ogni giorno online e offline.

Negli Stati Uniti, le truffe “romantiche” hanno fruttato più di 300 milioni di dollari solo nel 2020 (dato fornito da Tinder). In un report dell’ufficio del Federal Bureau of Investigation dell’Oregon si legge che le truffe di cripto-incontri stavano aumentando in maniera così esponenziale da poter essere ricomprese tra le principali categorie del crimine informatico (dato ripreso da “Il Giorno” Dilaga la piaga delle truffe ‘romantiche’).

Il sondaggio di Kaspersky su dating online e truffe

La possibilità di subire una truffa online frena molte persone dall’utilizzare una dating app. A giugno del 2021, Kaspersky, società di sicurezza informatica e digital privacy, ha commissionato a Sapio un sondaggio online su oltre 18.000 intervistat* in tutto il mondo per esplorare il ruolo delle app di incontri e il rapporto tra tecnologia e relazioni. Il campione comprendeva un campione di persone dai cinque continenti.

Secondo i risultati emersi dal sondaggio, i truffatori o le truffatrici che si possono incontrare sulle app di dating rappresentano un vero e proprio ostacolo per chi in Italia desidera cercare la propria anima gemella online. In particolare, il 38% degli intervistati italiani ha paura di usarle proprio perché teme di poter essere raggirato, mentre il 37% non si fida delle persone incontrate tramite app.

Guardando alle persone connazionali prese di mira dai criminali informatici attraverso le app di dating:

  • il 9% ha risposto positivamente dando seguito al tentativo di truffa
  • il 32% ha dichiarato di essere riuscito a evitare la truffa.

Quali sono i tipi di truffa con cui gli/le utenti italian* sono entrat* in contatto?

  • Catfishing (54%)
  • Link o allegati dannosi (20%)
  • Furto d’identità (18%)

Dall’indagine è emerso anche che prestare attenzione e conoscere le tattiche di chi truffa aiuti a non cadere nel tranello.

  • Non lasciarsi convincere a versare del denaro ha evitato al 54% degli/delle italian* di essere truffato
  • Prestare attenzione e rendersi conto che il profilo fosse falso ha evitato brutte sorprese al 47% delle persone intervistate.
  • Il 43%, invece, non ha dato seguito ai messaggi sospetti
  • Il 9% ha dubitato di fronte al rifiuto di fare una videochiamata.

Un ulteriore problema per le app di incontri è l’assenza di privacy.

  • Il 23% degli intervistati italiani teme che i propri dati personali vengano diffusi online
  • Il 14% degli/delle utenti ha rimosso il proprio profilo dall’app di dating per mantenere private le proprie informazioni personali.

Il report completo è disponibile qui: Love in an algorithmic age.

Truffe online: meccanismi e tipologie

caratteristiche truffe online
(da “The Tinder swindler”, 2022)

 

Le truffe sentimentali sono sempre esistite, ora corrono anche attraverso i canali digitali, tra cui le app per il dating.

Si legge sul blog di Tinder:

I malintenzionati si mostrano spontanei, coinvolgenti e affettuosi; a volte hanno anche un vero account Instagram. Anche se il loro obiettivo è però quello di manipolare e derubare la propria vittima, queste caratteristiche potrebbero farli sembrare utenti innocui.

Le dinamiche della truffa sono quelle messe in evidenza dal documentario:

  • Messa in gioco rapida di emozioni forti, verso un climax di complicità e intesa
  • Tentativo di stabilire una relazione di vicinanza e coinvolgimento con la vittima, scambio di emozioni e sentimenti
  • Introduzione di un elemento di allerta, pericolo, disagio o una richiesta
  • Ricatto o richiesta di denaro sotto varie forme (prestito, richiesta carta di credito, pagamento beni o servizi etc)

Quali sono i tipi di truffa più comuni?

L’esperta di sicurezza di Inner Circle, Annabel Suesan, ha condiviso una guida alle truffe sentimentali più comuni.

La truffa sentimentale

Il truffatore crea una falsa identità online per conquistare la fiducia della vittima. Crea l’illusione di una relazione romantica. Quando la relazione è diventata abbastanza profonda, inizia a sollevare problemi e situazioni delicate che lo vedono coinvolto. Per esempio potrebbe dire che la madre è malata, o che è bloccato all’estero per affari, e chiedere alla vittima di trasferire del denaro, promettendo di restituirlo presto.

Quella raccontata in “The Tinder Swindler” è una grande truffa sentimentale che sfrutta appieno le potenzialità del web.

Una volta è accaduto qualcosa di simile anche a me. Oltre una decina di anni fa bazzicavo con una certa solerzia la chat legata a una piattaforma per lo studio dell’inglese. Lì ho avuto il piacere di scambiare chiacchiere amichevoli e di incontrare anche qualche persona interessante (Heber, lo so che non leggerai mai, ma per un sacco di mesi sei stato una luce). Molto spesso negli anni mi è tornata la voglia di essere di nuovo lì, a due passi virtuali da Brasile e India.

Comunque… per un certo periodo ho avuto un contatto costante, amichevole, per nulla amoroso, con un ragazzo indiano con il quale la conversazione non era particolarmente brillante, ma piacevole. Ecco, a un certo punto questa persona ha iniziato, proprio come nello schema evidenziato, a espormi i problemi economici della propria famiglia, arrivando a chiedermi un aiuto economico. Da parte mia c’è stata una forte resistenza a questo cambio di registro, l’ho fatto presente e, poiché la situazione non cambiava, ho interrotto ogni rapporto. Non essendoci alcun tipo di coinvolgimento, la situazione è stata semplice da spegnere, però, ecco, il meccanismo della truffa era stato messo in atto.

Sextortion

La sextortion è un tipo di estorsione online. Il truffatore costruisce un legame emotivo con la vittima e poi inizia a chiedere foto esplicite, video e conversazioni sessuali. Dopo di che, minaccia di rendere pubblici questi contenuti se la vittima si rifiuta di pagare una somma di denaro.

La truffa tramite investimenti o criptovalute

Anche in questo caso il truffatore inizia costruendo un legame intimo con la vittima. Quando si raggiunge una certa fiducia, le conversazioni si spostano su questioni finanziarie e consigli di investimento. La vittima viene convinta a creare un account su un’app o sito web di investimento. Sono app e siti fake ma dall’aspetto professionale. L’obiettivo è indurre la vittima a investire, sempre di più. Se ne parla anche in questo articolo di Agi.it: Il truffatore di Tinder adesso usa le criptovalute (e non si fa mai vedere).

Phishing

Nelle truffe di phishing, il truffatore cerca di ottenere informazioni personali, come dettagli di accesso e coordinate bancarie. Anche qui si costruisce dapprima una relazione intima in cui il truffatore incoraggia i sentimenti della vittima. Dopo di che il truffatore ottiene le informazioni di cui ha bisogno tramite domande o inviando un collegamento web di phishing che raccoglie dettagli di accesso come le password. Questi siti web spesso sembrano identici ai siti web originali.

Come difendersi da una truffa online

Per proteggersi è importante saper riconoscere quali sono gli obiettivi dei truffatori. Soldi? Dati? Un’identità da rubare? Oppure stalking o ricatto emotivo?

Un truffatore potrebbe richiedere diversi tipi di informazioni personali: riguardo alla situazione finanziaria, stato di salute, un recente evento di vita importante, datore di lavoro e posizione aziendale. Ma potrebbe anche richiedere foto intime, richieste di amicizia ai propri contatti, segreti o punti deboli, solo per citarne alcuni. In queste situazioni bisogna porsi una domanda: perché queste informazioni sono importanti per l’altra persona? Serve avere molta cautela, e se avvertiamo una sensazione di disagio riguardo all’altra persona è sempre meglio interrompere i contatti

hanno commentato i terapeuti Birgitt Hölzel e Stefan Ruzas dello studio Liebling + Schatz di Monaco, attraverso una nota condivisa da Kaspersky.

Quali sono i possibili segnali che un truffatore o una truffatrice è in azione?

Chiedere subito di spostarsi verso sistemi di messaggistica privata

Un modo per lasciare meno tracce e ottenere velocemente un contatto privato.

Evitare incontri dal vivo

Un’emergenza medica o familiare, un impegno di lavoro che l* trattiene all’estero. Tutte giustificazioni più o meno plausibili anche per chiedere un sostanzioso prestito.

Chiedere informazioni e dati personali

A che serve il numero di passaporto, la patente di guida o qualsiasi altra informazione personale, troppo personale?

Raccontare di difficoltà finanziarie

Antenne alzate, soprattutto se certi argomenti vengono fatti emergere in modo strisciante fin dalle prime conversazioni.

Sembra troppo bello per essere vero? Ecco, nella stragrande maggioranza dei casi… è fake!

Il vostro incontro è stato un segno del destino? Lui/lei dichiara di avere trovato la propria anima gemella, la persona speciale specialissima con cui condividere tutta la propria vita? Alle bombe diciamo no, pure a quelle d’amore (il cosiddetto love bombing). Spudorate dichiarazioni d’affetto non solo altro che il tentativo di costruire asap una pseudo-relazione intima.

Precisa Inner Circle:

I truffatori giocano sulle emozioni, fanno promesse, non dicono di no a nulla e alla vittima sembra sempre che siano fatti l’un* per l’altr*. Potrebbero persino spingersi in dichiarazioni d’amore senza nemmeno un incontro di persona.

Cosa fare per proteggersi da una truffa?

Oltre a identificare i truffatori in azione, ci sono una serie di azioni che possono aiutare a muoversi in sicurezza e proteggersi da una truffa.

Verificare foto e info

Chiedere alle persone con cui chattiamo un account Facebook, Instagram o LinkedIn. Verificare l’autenticità degli account e tipo di attività (Quando hanno creato questi account? Quante foto hanno pubblicato? Quanti contatti hanno? Chi interagisce con loro online?)

Salvare e caricare le foto delle dating app su Google immagini, il motore di ricerca di Google per capire se le foto è già stata utilizzata altrove e dove si trova. Vi assicuro che ne ho scoperte delle belle, provare per credere.

E comunque, come sopra… le foto sono troppo belle per essere vere? Ecco, magari semplicemente non lo sono.

Verificare le caratteristiche del profilo

Alcune caratteristiche di un profilo possono essere dei segnali di allarme. Spiega Inner Circle:

Dai un’occhiata al loro lavoro: i truffatori optano per professioni dall’aspetto “affidabile” come il militare, il medico, l’impiegato governativo. Com’è la loro biografia? Spesso i profili falsi menzionano il desiderio di trovare il vero amore, la fede in Dio e persino la morte del proprio precedente partner. Come usano la lingua? Alcuni truffatori usano Google Translate, facilmente riconoscibile se alcune parole non suonano bene.

Chiedere, fare domande

Presta attenzione a episodi e storie incoerenti o a risposte vaghe a domande molto specifiche.

Prestare attenzione a quello che si condivide

Evita di condividere informazioni personali su familiari e amici, indirizzo di casa, quello di lavoro o la propria routine quotidiana. Mai condividere numeri di carta di credito, informazioni sul conto bancario, bonifici, numero di previdenza sociale o qualsiasi altra informazione di identificazione personale. Kaspersky consiglia di controllare sempre le impostazioni sulla privacy dei propri account social media e app di incontri. È più sicuro utilizzare le piattaforme di messaggistica integrate nelle app di incontri, almeno finché non si è sicuri di potersi fidare della persona con cui si sta chattando.

Mai inviare soldi online

Dating app contro le truffe

tinder swindler

Le dating app non possono ignorare il tema della sicurezza online e della prevenzione delle truffe. Ecco come si stanno muovendo alcune di loro.

OkCupid

Ecco un elenco di consigli per la sicurezza, tra cui quello di segnalare sempre ogni comportamento sospetto o richiesta anomala direttamente dal profilo interessato o scrivendo a support@okcupid.com.

Inner Circle

Inner Circle lavora sulla prevenzione, cercando di fare entrare in un ‘ristretto’ circolo di utenti solo profili verificati e selezionati, che rispondono a determinate caratteristiche.

La società seleziona ogni profilo al momento dell’iscrizione, analizzando anche i profili Facebook e Linkedin delle persone richiedenti. L’accettazione tiene poi conto della veridicità del profilo, delle abitudini e dei comportamenti online, oltre alle interazioni sui social dell’utente.

Il security team di Inner Circle approva personalmente ogni utente che desidera iscriversi e se ne prende cura monitorando la sua attività e i suoi comportamenti, per tutta la sua permanenza nella community.

Questo per evitare che gli utenti si imbattano in profili falsi, truffatori e spammer.

Per ulteriori suggerimenti su trovare qualcuno con cui uscire in sicurezza, ecco la pagina di riferimento: https://about.theinnercircle.co/date-safe

Tinder

C’è parecchia acqua che bolle in pentola.

Tra le funzionalità incentrate sulla sicurezza la possibilità di verificare la foto, segnalare e bloccare i contatti, specificando il motivo della scelta.

Tinder ha presentato due nuove funzioni in tema di sicurezza per combattere le molestie

Questo messaggio ti infastidisce? fornisce supporto proattivo ai membri quando viene rilevato un linguaggio molesto in un messaggio ricevuto.

Vuoi ripensarci? utilizza l’intelligenza artificiale per rilevare il linguaggio molesto e interviene in modo proattivo per avvertire il mittente che il suo messaggio potrebbe risultare offensivo, chiedendogli di pensarci due volte prima di premere invio.

Negli Usa una partnership con Garbo permette alle persone iscritte di venire a conoscenza di eventuali precedenti per molestie e violenze sessuali dei propri contatti.

°°°°°

Cosa ne pensate del truffatore di Tinder? Ma soprattutto, anche a voi è capitato online di venire in contatto con qualche persona dal comportamento sospetto, come è accaduto a me? O di incorrere in qualche palese tentativo di truffa?

Lo so, non è facile parlarne, spesso sono le vittime a vergognarsi, quando invece chi truffa agisce senza remore.

Se vi va di parlarne potete commentare qui sotto oppure via mail direttamente a me raccontami@storiedachat.it, sul canale Telegram Raccontami Storie da Chat , sul mio profilo Telegram @storiedachat o sulla pagina facebook @StoriedaChat.

Vi aspetto!

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