Diciamocelo. Demonizzare le app per il dating è uno sport ormai superato. Dichiarare che queste siano state create solo e necessariamente per incontri fugaci anche. Presentarsi scrivendo: “Racconteremo ai miei che ci siamo conosciuti al banco salumi del supermercato”, ecco, ma anche no. Preferisco la versione machiavellica “Ai miei diremo che si siamo conosciuti su Once, tanto per loro il fine giustifica i mezzi”. Pensare che sia solo uno strumento per disperati vuol dire essere fuori strada.
Se fossi negli Usa credo non ci sarebbe necessità di fare questa premessa. Scaricarsi una app o andare a bere una birra fuori con gli amici sarebbe una attività socialmente accettabile nello stesso modo. Ma siamo nel nostro stivale.
Iniziamo guardando in faccia il fenomeno, partendo da alcuni numeri. Sono nove milioni gli utenti iscritti a una app per il dating in Italia.
Il fenomeno è studiato anche all’Università (eh già), tanto che i professori Josuè Ortega dell’Università dell’Essex e Philipp Hergovich dell’Università di Vienna in “The strenght of absent ties: social integration via online dating” scrivono che una relazione su tre nasce online. Avete letto bene: nascere + relazione + online. Dagli studi emerge, inoltre, che l’uso delle app per il dating amplia i nostri orizzonti di riferimento e incentiva gli scambi e le relazioni anche tra persone di etnie e ambienti sociali eterogenei (dite poco).
Dai pigliamoci allora ‘sta pastiglia, anzi questo integratore delle relazioni sociali che sono le dating app. Nulla di più, nulla di meno. Integratore a base di principi attivi naturali, ma non per questo privi di controindicazioni. Allora forse il dottore consiglierebbe di leggere il bugiardino. O no? Che dite?
Indicazioni (quando assumere)
È difficile conoscere gente nuova. Vivete in una grande città? I vostri ritmi settimanali sono frenetici e vi concedono poco spazio e tempo per gestire relazioni interpersonali? Vivete in campagna e i vostri unici scambi sono con ghiri, ricci e faine? Avete 40 anni, i vostri amici e colleghi sono tutto accoppiati con figli e vi sentite un po’ un pesce fuor d’acqua? Siete dei nerd freelance, perennemente appiccicati allo schermo e poco avvezzi alle relazioni sociali? Siete timidi e non avete mai tentato un primo passo per conoscere una persona nuova? Siete appena arrivati per lavoro in nuova città e non conoscete nessuno?
Ecco che ci vengono in soccorso le dating app.
Dilatano i confini
> Di spazio, permettono di entrare in contatto con persone che difficilmente incroceremmo per strada. > Di tempo, offrono la possibilità di incanalare nella ricerca di un possibile partner o flirt i pochi, sparuti, magari frammentati momenti liberi nell’arco della giornata o della settimana.
Dilatano l’orizzonte delle possibilità
> Possibilità di rompere il ghiaccio e provare a conoscere una persona che ci pare interessante e che dal vivo avremmo più difficoltà ad approcciare. Avviare una conoscenza virtuale dà maggiore sicurezza, garantisce un maggiore livello di controllo dell’ansia e di superamento di un eventuale rifiuto o silenzio.
> Possibilità di fare due chiacchiere quando siamo davanti al pc il sabato sera senza nulla di troppo elettrizzante da fare fuori casa.
> Possibilità di raccontarsi a qualcuno che non si conosce e che magari non si conoscerà mai, certi che quello che diremo sarà in qualche modo protetto dall’anonimato, che si potrà creare un momento di scambio anche autentico, ma non necessariamente destinato a replicarsi.
Aumentano la percezione che abbiamo di noi
Una percezione che si crea nella relazione con l’altro attraverso uno strumento come la scrittura che canalizza il pensiero e lo razionalizza per renderlo comprensibile al nostro destinatario, rendendolo nello stesso momento maggiormente comprensibile anche a noi.
Capitata mai quella sensazione scrivendo su una chat che uno sconosciuto vi abbia compreso meglio di un amico o un familiare che vi conosce da anni?Ecco, forse i primi sconosciuti a voi stessi eravate proprio voi.
Il processo di scrittura è difficile, e molto, ma per tutti resta sempre, inequivocabilmente un esercizio utilissimo da svolgere, in grado di portare a galla vissuti e aspetti inediti della propria personalità.
L’incontro con l’altro attraverso una chat diventa, se si è sinceri, uno spazio garantito alla propria emotività, uno spazio per sé nell’incontro con l’altro, per darsi e ricevere.
Posologia (dosi e somministrazione)
Necessario scegliere la app più adatta alle proprie esigenze, creare un profilo, inserendo informazioni, una descrizione, alcune immagini, settare le preferenze e le impostazioni, avviare la ricerca. Ne ho parlato anche in “Chat, i sette step dalla scelta della app all’incontro”.
Per aiutarci a districarci nell’ormai annosa jungla datinghiana ci ha pensato Mashable che ha creato una guida, classificando le app sulla base di alcuni criteri.
Dosi e modalità: ecco, presenti, ma senza esagerare; pazienti, costanti ma senza essere iper-concentrati solo sul mezzo chat. Con la voglia ancora viva di conoscere la nuova vicina di casa, di guardare fuori dal finestrino sul treno, di sorridere sul tram al nostro ‘compagno’ pendolare.
Per approfondimenti: “Una relazione su 3 nasce online e le app di dating valgono 4,6 miliardi” e “App di dating, quanto costa il nuovo gioco delle coppie online”.
Il bugiardino è sempre un po’ lungo e noioso da leggere… prendiamoci un attimo di pausa… a breve la seconda parte: Prima di chattare, leggere attentamente il bugiardino.
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