Perché le dating app ispirano. Libri, film, serie tv. Sono entrate a fare parte della nostra vita e della narrazione della contemporaneità.
Sarà una rappresentazione fedele?
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Ho letto l'ultimo libro di Francesco Sole, "L'amore ti trova sempre", perché si parla (anche) di dating e di dating online. Vi racconto cosa ne penso. Ma (rivelazione), nel titolo non sono seria, e neppure credibile: purtroppo non basta crederci.
Cosa mi ha colpito di The Tinder Swindler (Il truffatore di Tinder, in italiano), il documentario Netflix? Che la ricerca dell'amore è un nonostante tutto e che l'uomo che per alcune personali caratteristiche vince, anche nella truffa, seduce. Qualche riflessione (e una mia esperienza di tentativo di truffa con richiesta di denaro) nell'articolo.
Il suo profilo su Tinder è carino, ti matcha, ma non ti scrive per primo. E se scrivi tu non risponde. "Ma sarà ancora attivo il profilo?" "E se gli avessero rubato il cellulare... l'identità... la vita?". Ehm, temo di no. La verità a questo e a molti altri quesiti, dubbi, sospiri è una: non gli piaci abbastanza.
Nel documentario di Netflix i social media sono descritti come una minaccia per la nostra società. Creano dipendenza, depressione, ci rinchiudono in una bolla, influenzano i nostri comportamenti, utilizzano i nostri dati personali per fare soldi. E le dating app?
Treni, relazioni a distanza, scoperte, amori virtuali. Sì, oggi propongo un libro. Per tre motivi. I primi due legati al blog, l’ultimo di carattere strettamente personale. Il libro è "Il treno di cristallo" di Nicola Lecca.